Pidocchi

Cosa sono i pidocchi

I cosiddetti pidocchi sono noti in medicina con il nome di pediculosi. Si fa riferimento, cioè, alla diffusione di parassiti epizoi ematofagi persistenti ed obbligati di Mammiferi, gli Anoplura o Siphunculata.

Le zone più colpite dai pidocchi sono pube e capo.  La pediculosi del pube è una parassitosi causata da un insetto parassita dell’uomo, il Phthirus pubis (volgarmente chiamato piattola, per la sua forma schiacciata), che può infettare la zona del pube e riprodursi, nutrendosi del sangue alla base del bulbo pilifero e deponendovi le uova.

I pidocchi che colpiscono il capo sono la specie più diffusa. Si tratta della Pediculus humanus capitis è la più diffusa, quella che colpisce il capo.

La specie Pediculus humanus corpis è invece in grado di colpire qualsiasi parte del corpo.

Epidemiologia

L'incidenza maggiore della pediculosi è fra i bambini compresi fra i 3 anni e gli 11 anni. Presente, ovviamente, il rischio che il problema si diffonda a familiari con cui il bambino è più in contatto. L'incidenza è più alta fra le bimbe, probabilmente a causa dei capelli più lunghi.

I pidocchi possono essere trasmessi anche attraverso il contatto con gli abiti del soggetto attaccato. I pidocchi si riproducono ad altissima velocità. In 30 giorni una femmina può riprodursi in 45mila unità, che dopo due mesi rischiano di diventare 6.750.000.

I pidocchi si diffondono deponendo le uova sul fusto del capello, al quale si aggrappano con le zampe.

Prevenzione e cura


Bene ricordare che non esiste correlazione fra igiene del capello e pidocchi. La diffusione dipende più che altro dalla  permanenza in luoghi affollati come scuole, uffici, altri locali pubblici.

L'intervento tempestivo è fondamentale: in commercio esistono numerosi prodotti ad azione antiparassitaria in grado di combattere e vincere il problema. La raccomandazione è quella di non usare il prodotto più di una volta alla settimana.