Cos’è il grasso viscerale e perché è pericoloso

Cos’è il grasso viscerale e perché è pericoloso
14 Set

Il grasso viscerale, conosciuto anche come grasso addominale, è una parte di tessuto adiposo che si trova all'interno della cavità addominale, più nello specifico, tra gli organi interni e il tronco.

A provocare la formazione di grasso viscerale sono generalmente i disordini ormonali, che possono manifestarsi per fattori ereditari, ma anche come conseguenza di una dieta scorretta oppure, ancora, a causa dell’assunzione di determinati farmaci.

È un tipo di grasso difficile da smaltire e può essere un pericolo per la propria salute, vediamo insieme il perché.

Perché è pericoloso?

Si tratta di una tipologia di grasso particolare, in quanto rilascia adipocitochine, molecole che vanno a modificare l’appetito, il rilascio d’insulina e il metabolismo lipidico.

Il pericolo per il proprio organismo è che si palesi la cosiddetta sindrome metabolica, che rientra tra quei fattori di rischio che predispongono a diversi disturbi gravi, come il diabete di tipo II, l’infertilità, le patologie cardiovascolari, l’osteoporosi e anche i tumori.Ancor peggio, il grasso viscerale in eccesso altera l’equilibrio dei rilasci ormonali che sono necessari per trasformare i grassi immagazzinati in energia.

Tra gli altri rischi che si corrono a causa del grasso addominale, ci sono anche i disturbineurologici. Il grasso viscerale, infatti, porta a un’infiammazione generale dell’organismo che fa aumentare il rischio di avere cefalee, che possono anche peggiorare e diventare croniche. Si rischiano anche disturbi neurodegenerativi come l’Alzheimer, in quanto l’infiammazione corrobora la morte delle cellule cerebrali.

Come tenerlo sotto controllo

Per identificare il grasso addominale, oltre alla tac, si può optare per l’individuazione dell’indice di grasso viscerale, che si misura tramitel’ausilio della bilanciaimpedenziometrica, capace di rilevare peso e indice di grasso viscerale.

Fatto ciò, quando il grasso viscerale è in eccesso, il metodo principale per ridurne la quantità è curare la propria alimentazione: una dieta varia e bilanciata in calorie e nutrienti e ricca di cibi che hanno indice insulinico praticamente nullo.

Bisogna rifarsi alleverdure, come la scarola, l’olio extravergine di oliva a crudo, il cioccolato fondente, i semi oleosi, le olive e l’avocado. È importante anche assumere la frutta lontano dai pasti.

Caffè, alcolici, bevande dolci e zuccheri aggiuntivanno completamente eliminati e il consumo di carni rosse deve essere limitato, preferendo carni bianche e pesce. Meglio anche sostituire i prodotti a base difarine raffinate (pasta e pane) con alimenti a base di farine integrali e, contemporaneamente, ridurre anche l’assunzione di formaggi e latticinise non addirittura eliminati per un determinato periodo, nei casi più gravi.

È fondamentale anche bere molta acqua ed effettuare una costanteattività fisica, rapportata alle proprie capacità: si può anche cominciare con una camminata di 30 minuti al giorno.

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