Intolleranze alimentari: come riconoscerle

Intolleranze alimentari: come riconoscerle
30 Apr

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso delle intolleranze alimentari ma è un argomento su cui vi è ancora molta confusione, spesso infatti vengono confuse con le allergie alimentari mentre, invece, sono due patologie completamente diverse.

Le intolleranze alimentari sono un’incapacità parziale o totale di digerire e metabolizzare un determinato alimento, alla cui assunzione l’organismo reagisce con una sintomatologia generale più o meno sfumata, non violenta. 

I principali sintomi di un’intolleranza alimentare sono:

stanchezza,

mal di testa,

gonfiore addominale dopo i pasti,

dolori articolari,

eczemi,

orticaria,

pelle secca, ecc.

La comparsa della sintomatologia può non essere immediata, rendendo a volte difficile il collegamento della loro comparsa con l’assunzione del cibo. 

Un’allergia alimentare, invece, è una reazione eccessiva da parte del sistema immunitario che produce determinati anticorpi (IgE) per sconfiggere l’allergene. Tale reazione solitamente si manifesta prima con prurito e gonfiore alle mucose orali e alla lingua, cui seguono prurito al resto del corpo (orticaria), gonfiore alle labbra e alle palpebre e possibili disturbi gastro-intestinali, predominanti nelle intolleranze. 

Se si sospetta una possibile intolleranza alimentare è importane rivolgersi il prima possibile al proprio medico curante che, dopo aver effettuato un’analisi della storia personale e una visita clinica, valuterà la possibilità di effettuare determinati test specifici. Oltre ai Prick test, il medico si può avvalere degli esami del sangue, della colonscopia con biopsia e dell’urea breath test (nel caso di intolleranza al lattosio).

Effettuare una diagnosi di intolleranza alimentare, infatti, non è semplice ma vi si arriva per esclusione, ossia dopo aver escluso la possibilità di allergie alimentari. 

Il medico può anche optare per una dieta ad eliminazione, ce consiste nell’eliminare l’alimento sospetto dalla dieta per un determinato periodo e, successivamente, reintrodurlo. Se durante il periodo di astinenza i sintomi migliorano, si procede reinserendolo con prudenza, valutando la risposta dell’organismo.

Per fortuna, anche se si dovesse appurare di avere un’intolleranza alimentare è possibile eliminare tale alimento dalla propria alimentazione con certezza, dato che sulle confezioni degli alimenti è obbligatorio riportare la presenza delle 18 sostanze responsabili del 90% delle reazioni indesiderate (come stabilito dalla direttiva europea 2000/13/CE).

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