Utilizzo dell'ossigeno terapeutico

Utilizzo dell'ossigeno terapeutico
08 Feb

L’ossigenoterapia consta della somministrazione di una quantità supplementare di ossigeno, a scopo terapeutico.

L’ossigenoterapia è indispensabile in quelle le situazioni che portano a una riduzione dei livelli di ossigeno nel sangue del paziente. Lo scopo dell’ossigenoterapia è quello di supportare l’ossigenazione dei tessuti, far diminuire lo sforzo respiratorio e lo sforzo cardiaco nei cardiopatici e allungarne la speranza di vita.

Quando è necessaria

Le situazioni nelle quali si rende necessario il ricorso all'ossigenoterapia sono molte:

  • condizione croniche:

    • BPCO;

    • bronchite cronica;

    • l'asma;

    • la fibrosi cistica;

    • l'enfisema polmonare;

  • condizioni acute:

    • crisi anafilattiche gravi;

    • emorragie severe;

    • stato di ipossiemia;

    • ipotermia.

L’ossigeno: un vero e proprio farmaco

L’ossigeno necessita di prescrizione medica, anche se secondo il parere del Ministero della Salute è consentito l’utilizzo al personale infermieristico, anche quando non c’è la possibilità di avere un parere medico, soprattutto in situazione di emergenza, senza rischiare di essere tacciati di esercizio abusivo della professione medica.

Il Consiglio Superiore di Sanità ha sottolineato che, per quanto sia necessaria la prescrizione medica per la vendita, la sua somministrazione deve limitarsi al medico o al personale sanitario, ma è concessa a tutti, anche ai pazienti a domicilio, se necessario.

Una pratica ospedaliera e domiciliare

L'ossigenoterapia è una pratica medica che, in base alla situazione, può essere ospedaliera oppure domiciliare.

Nel primo caso, la condizione che la rende necessaria è nella sua fase acuta, prevede un monitoraggio medico costante del paziente e va accompagnata sepsso da altre cure salvavita, attuabili solo in un centro dedicato.

È domiciliare, invece, quando la situazione medica del paziente per il quale si attua tale pratica tende ad avere carattere cronico, è caratterizzata da un'evoluzione lenta, è controllabile, anche se ritenuta molto grave, e, infine, non consente al paziente di provvedere, in caso di necessità, all’utilizzo autonomo dello strumento erogatore di ossigeno. La scelta di una modalità, piuttosto che di altre, sta al medico curante e viene decisa in base alle condizioni del paziente.

Se desideri approfondire l’argomento oppure porre semplicemente qualche domanda, contattaci. Il nostro team di professionisti sarà felice di risponderti.

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